Il piano progettuale prevede la realizzazione di una serie spettacoli in grado di attirare importanti flussi turistici sul territorio creando un collegamento tra l’idea progettuale e i siti scelti per mettere in scena l’evento. Il tratto unitario del programma è caratterizzato dalla stessa trama artistica della manifestazione multidisciplinare che riscopre attraverso l’arte e il canto, il fascino fiabesco e leggendario del Medioevo Calabrese. Seguendo le direttive del PIANO INTEGRATO CULTURA 2021 (punto 3. la cultura nella funzione educativa per stimolare i giovani alla conoscenza della storia e alla cultura del territorio) sono stati scelti importanti attrattori turistici regionali che daranno ancora più risalto ai contenuti della Kermesse, rievocando storie e miti del passato delle aree individuate. Finalità del programma è valorizzare la fruizione del patrimonio turistico-culturali delle aree in cui si terrà l’evento.
1) L’Abbazia Benedettina di Lamezia Terme che rappresenta un autentico capolavoro architettonico immerso nel verde e ancora oggi continua a narrare la sua potenza attrattiva attraverso gli imponenti elementi della Chiesa, del Chiostro, degli edifici abitativi e di servizio, della torre e della cinta muraria. Gli spettacoli musicali e la mostra racconteranno l’importanza dei luoghi, la valenza storica dell’abbazia, i miti e le leggende legate al Castello di Lamezia al re Federico II e a suo figlio, Enrico VII.
2) Il Castello di Savuto a Cleto
con la sua mole imponente segnata dal tempo, domina ancora non solo il villaggio ma anche tutta la vallata sottostante, nel quale scorre il fiume che ha lo stesso nome del paese. La zona era strategica: lungo una antica via di comunicazione, a pochi passi dalla costa tirrenica, e all’imbocco della valle che bisognava attraversare per addentrarsi nell’entroterra calabro e giungere fino a Cosenza. Un territorio ancora oggi di confine, visto che segna il limite tra le due province di Cosenza e Catanzaro.
3) Il Castello Aragonese di Reggio Calabria che insieme ai Bronzi di Riace e al Museo Archeologico Nazionale, è considerato uno degli emblemi della città. Punto strategico di difesa della città, la fortezza fu nel corso dei secoli dominio di Bizantini, Normanni, Svevi e Angioini, che di volta in volta apportarono alcune modifiche.. Testimone delle vicende storiche della città dal medioevo ad oggi, il Castello Aragonese dal 1956 ospita l'osservatorio dell'Istituto nazionale di geofisica. Anche qui il racconto artistico dell’evento proposto seguirà il filo conduttore del programma proponendo agli spettatori il racconto artistico e quindi accessibile a tutti di un’Epoca fantastica e misteriosa che ha segnato profondamente determinati aspetti culturali del popolo calabrese e che sinora è stata poco valorizzata e probabilmente anche poco approfondita sotto l’aspetto storiografico.